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L’importanza della comunicazione nella professione dell’OSS

L’Operatore Socio-Sanitario fornisce assistenza di base alle persone non autosufficienti. Al di là delle competenze tecniche, tuttavia, un elemento chiave della professione dell’OSS è rappresentato dalla sua capacità di comunicare efficacemente. Questo articolo pone l’accento sull’importanza della comunicazione nella professione dell’OSS. Esso si basa sulla consapevolezza che una comunicazione attenta e mirata possa significativamente migliorare la relazione tra l’OSS e il paziente.

Che cosa è la comunicazione?

Prima di entrare nel vivo dell’argomento, ovvero l’importanza della comunicazione nella professione dell’OSS, è necessario porsi una domanda: che cosa è la comunicazione?

La comunicazione è un processo interattivo attraverso il quale informazioni, idee, pensieri, o sentimenti sono scambiati tra individui o gruppi di individui. Essa coinvolge la trasmissione e la ricezione di messaggi attraverso tre diversi canali:

  • il linguaggio verbale, rappresentato dalle parole parlate e scritte;
  • il linguaggio non verbale, rappresentato, per esempio, dalla gestualità, dall’espressione facciale, o altri mezzi.
  • il linguaggio para-verbale, si riferisce a tutti quegli elementi vocali (tono di voce, pause, velocità, etc.) che accompagnano le parole, contribuendo a esprimere emozioni, intenzioni o significati aggiuntivi durante la comunicazione.

Il canale, dunque, è il mezzo attraverso il quale viene trasmesso il messaggio. È il veicolo attraverso il quale l’informazione viaggia da un punto all’altro nel processo comunicativo.

Altri elementi che influenzano la comunicazione sono il contesto, cioè la situazione, l’ambito, il luogo in cui avviene lo scambio di informazioni, e il feedback ovvero il riscontro, la risposta, la reazione che viene data dal destinatario del messaggio all’emittente.

L’obiettivo della comunicazione è legato alla condivisione di informazioni e alla creazione di una comprensione reciproca.

Gli assiomi della comunicazione

Gli aspetti cruciali della comunicazione sono ben sintetizzati dai 5 assiomi della comunicazione, ricavati da uno studio fornito nel 1967 da Paul Watzlawick e dal suo team di ricerca della Scuola di Palo Alto. Questi principi sono 5:

  1. Non si può non comunicare. È impossibile non comunicare. Anche il silenzio o l’assenza di azioni trasmettono un messaggio. Ogni comportamento è interpretato come comunicazione, anche quando si cerca di non comunicare nulla.
  2. Contenuto e relazione. Questo assioma mette in evidenza due fattori della comunicazione: il contenuto delle informazioni trasmesse (cosa stiamo comunicando) e il tipo di relazione che si evince da alcuni segnali quali il tono, il timbro di voce, la forma delle parole, i gesti. Questi elementi rivelano la tipologia di relazione instaurata.
  3. La punteggiatura. Questo concetto sottolinea come le persone pongano in modo diverso l’inizio e la fine di una sequenza di comunicazione. In altre parole, si tratta di come le persone interpretano e attribuiscono significato agli eventi o ai comportamenti basandosi sulla loro percezione di quando una sequenza di comunicazione inizia e finisce.
  4. Le persone comunicano in modo digitale (comunicazione verbale) e analogico (non verbale). In una comunicazione efficiente questi due elementi devono coincidere.
  5. Interazioni simmetriche e complementari. Le interazioni umane possono essere di due tipi: simmetriche, quando le persone coinvolte si considerano alla pari, e complementari, quando sussiste una dinamica di superiorità e subordinazione tra di loro.

L’importanza della comunicazione tra l’OSS ed il paziente

Come ho sottolineato all’inizio di questo articolo, il ruolo dell’Operatore Socio-Sanitario si configura come fondamentale nell’offrire supporto e assistenza a coloro che ne necessitano. Oltre alle competenze tecniche specifiche, un aspetto distintivo che caratterizza un OSS è la sua abilità nel comunicare in modo efficace.

L’importanza dell’empatia

La comunicazione empatica è alla base di qualsiasi interazione positiva tra l’OSS e il paziente. Essere in grado di ascoltare attentamente, capire le preoccupazioni del paziente e rispondere con empatia non solo rafforza il rapporto tra operatore e assistito, ma contribuisce anche a creare un ambiente di cura positivo. Spesso, i pazienti possono sentirsi ansiosi o preoccupati per la loro condizione. Un rapporto empatico ci permette di interpretare meglio la comunicazione non verbale della persona che assistiamo, a coglierne le angosce ed a sapersi comportare di conseguenza.

Un linguaggio chiaro e comprensibile

Tutte le procedure assistenziali devono essere presentate al paziente in modo chiaro e comprensibile. La relazione tra l’OSS e il paziente deve avvenire in modo trasparente. L’OSS deve assicurarsi che il paziente comprenda chiaramente le istruzioni relative alla propria cura. La trasmissione chiara delle informazioni riguardo alle attività assistenziali contribuisce a garantire che il paziente collabori attivamente durante il processo di assistenza.

Una comunicazione basata sul rispetto

La comunicazione deve basarsi sul rispetto. L’OSS deve sapersi adeguare al contesto e utilizzare un linguaggio appropriato, professionale e assolutamente conforme al luogo. La comunicazione deve tenere conto di alcuni aspetti quali, il rispetto della persona, della sua identità, della sua riservatezza. L’OSS deve avere chiaro in mente che la persona viene prima del paziente.

La gestione dei conflitti

La gestione dei conflitti può essere una parte inevitabile del lavoro dell’OSS. Una comunicazione efficace è fondamentale per risolvere eventuali malintesi o divergenze tra il personale e i pazienti, contribuendo a mantenere un ambiente di cura positivo.

Conclusioni

Come abbiamo avuto modo di constatare, la comunicazione è una componente fondamentale nel lavoro dell’Operatore Socio-Sanitario. La capacità di comunicare in modo empatico, chiaro e collaborativo contribuisce non solo al benessere del paziente ma anche a creare un ambiente di lavoro più efficace e soddisfacente per l’intero team sanitario.

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Marco Amico

Operatore Socio-Sanitario, blogger e giornalista. Ho 37 anni, una laurea in Lettere e Filosofia e la passione per la scrittura, le serie TV, le bici. Lavoro in una casa di riposo e nel tempo libero scrivo articoli d'interesse socio-sanitario.

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