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Le lesioni da decubito e le attività dell’OSS

Le lesioni da decubito, conosciute anche come ulcere da pressione, sono ferite della pelle spesso scaturite dalla pressatura costante e prolungata sui tessuti cutanei. Queste lesioni, volgarmente definite “piaghe”, possono avere gravi conseguenze per quelle persone costrette a un lungo periodo di immobilità.  L’Operatore Socio-Sanitario svolge un ruolo di grande importanza nella prevenzione e nella gestione di questo problema che affligge le strutture sanitarie e assistenziali. In questo articolo vediamo nello specifico quali sono le sue attività ma anche i suoi limiti.

Che cosa sono le lesioni da decubito?

A volte si manifestano come un semplice arrossamento apparentemente innocuo. In altre situazioni, si presentano come autentiche lesioni della pelle che, nei casi più gravi, possono portare alla compromissione dell’epidermide, del derma, dei muscoli e persino delle ossa. Le lesioni da decubito sono dunque un danneggiamento cutaneo causato da una compressione di lunga durata su una o più aree del corpo umano.

Quali fattori influenzano la comparsa di lesioni da decubito?

Le lesioni da decubito rappresentano un problema significativo in ambito assistenziale e spesso sono indice di una cattiva gestione del paziente. Questo problema è causato da molteplici fattori:

  1. Immobilità prolungata del paziente: le lesioni da decubito si manifestano soprattutto sui pazienti allettati o in sedia a rotelle costretti a lungo periodo di immobilità. Con il tempo la pressione esercitata dal corpo su specifiche zone (come per esempio il sacro o i talloni) provocano delle ferite da cui possono sorgere infezioni con conseguenze molto gravi.
  2. Malnutrizioni e disidratazioni: i pazienti malnutriti e disidratati sono maggiormente predisposti al rischio di generare lesioni da decubito.
  3. Scarsa igiene intima: il contatto prolungato della ferita con materiale biologico (feci, urina) può sviluppare una compromissione del problema.

 

 

fattori scatenanti delle lesioni da decubito

 

 

L’evoluzione delle lesioni da decubito

Come ho sottolineato, le ulcere da pressione, se trascurate, possono evolversi in stadi sempre più avanzati con conseguenze gravi a volte anche irreversibili.

Un primo campanello d’allarme è rappresentato da un arrossamento apparentemente innocuo della pelle che non scompare quando il paziente cambia posizione. Questa situazione rappresenta il primo stadio della lesione. Nel caso in cui non venga affrontato tempestivamente, questa rossore può evolvere in una lesione superficiale dell’epidermide (secondo stadio). Nei casi più gravi, soprattutto se non trattata prontamente, la ferita può progredire fino a coinvolgere i tessuti sottocutanei più profondi (terzo stadio) o addirittura influire sui muscoli, le ossa e i tendini (quarto stadio).

  • Primo stadio: la lesione appare come una superficiale abrasione che persiste anche quando viene applicata una leggera pressione. Altri segni caratteristici includono un aumento della temperatura e indurimento nella zona interessata.
  • Secondo Stadio: è rappresentato da una ferita di lieve entità che coinvolge epidermide e/o il derma.
  • Terzo Stadio: la lesione coinvolge il tessuto sottocutaneo, talvolta estendendosi fino alla fascia muscolare sottostante, ma senza penetrarla completamente. In questa fase, la ferita appare come una perforazione profonda nella pelle.
  • Quarto stadio: è la fase più avanzata e grave delle lesioni da decubito. La ferita coinvolge tutti gli strati di tessuto, causando una distruzione estesa. Ciò può includere necrosi tissutale, danni ai muscoli, alle ossa e ai tendini.

 

 

In quali aree del corpo si manifestano le lesioni da decubito?

Le aree più comunemente interessate includono il sacro, i talloni, i gomiti, la nuca, la colonna vertebrale, la zona interna delle ginocchia, le scapole e le orecchie.

Le attività dell’OSS nella prevenzione delle lesioni da decubito

In ambito sanitario, l’Operatore Socio-Sanitario è la figura professionale maggiormente esposta a un contatto diretto e prolungato con il paziente. Per questo motivo spesso è il primo a riscontare la presenza di anomalie nella pelle dei pazienti e a segnalarle tempestivamente al personale medico ed infermieristico. L’OSS, rimanendo nella sfera delle proprie competenze, svolge dunque un ruolo di grande importanza in chiave preventiva (identificazione dei soggetti a rischio e del problema).

Identificazione dei soggetti a rischio

La prevenzione è essenziale. L’OSS ha tutte le conoscenze necessarie per individuare i pazienti potenzialmente a rischio di sviluppare lesioni da decubito. I soggetti principalmente coinvolti sono le persone anziane e quei pazienti costretti, a causa di una patologia, a una mobilità ridotta. La mancanza di movimento fisico può portare alla comparsa di piccole lesioni cutanee, che dovrebbero essere segnalate tempestivamente al personale infermieristico. Anche un arrossamento apparentemente lieve, come nel caso delle lesioni di primo grado, è un segnale precoce di problemi circolatori, che non può essere sottovalutato. L’OSS dovrà attenzionare anche quei pazienti che, per svariate ragioni, disertano i pasti principali della giornata. Anche queste persone possono essere considerate, infatti, soggetti a rischio.

Promuovere la mobilizzazione del paziente e ridurre la pressione sul corpo

Le persone costrette a letto non dovrebbero mantenere la stessa posizione per più di due ore. È compito dell’OSS monitorare regolarmente i pazienti a rischio promuovere la mobilizzazione, aiutandoli a cambiare posizione, da supino a laterale destro e sinistro, evitando sfregamenti sulla pelle. Cambiare posizione aiuta a distribuire uniformemente il peso del paziente e riduce il rischio lesioni. È anche possibile utilizzare dispositivi di prevenzione meccanica come materassi ad aria o ad acqua, cuscini antidecubito e archetti alza-coperte per limitare la pressione e favorire il movimento.

Mantenere l’igiene del paziente

La scarsa igiene è uno dei fattori scatenanti delle lesioni da decubito. La pelle può macerare a causa del contatto frequente con feci e urine, specialmente in pazienti con problemi di incontinenza. Utilizzare panni e traverse può impedire la traspirazione della pelle. Pertanto, è essenziale prestare attenzione all’igiene del paziente allettato e seguire le procedure di pulizia e protezione della pelle. Ridurre al minimo l’esposizione della pelle all’umidità causata da incontinenza e sudorazione è fondamentale. Cambiare frequentemente i panni aiuta a prevenire il contatto delle lesioni con le feci o l’urina, riducendo il rischio di infezioni. Evitare l’uso di prodotti a base di alcool, poiché possono danneggiare ulteriormente la pelle. Dopo il lavaggio, è importante asciugare delicatamente la pelle del paziente, tamponandola con un telo pulito. Prestare attenzione al rifacimento del letto e assicurarsi che le lenzuola siano stese in modo uniforme per evitare pieghe che potrebbero danneggiare la cute.

Monitorare l’alimentazione del paziente

I pazienti costretti a letto spesso necessitano di una dieta ricca di vitamine e proteine. Tuttavia, molte persone hanno scarsa voglia di mangiare. Durante i pasti, l’OSS deve aiutare il paziente a consumare correttamente questi nutrienti per accelerare il processo di guarigione delle ferite, quando possibile. Oltre a fornire proteine e vitamine, è importante incoraggiare il paziente a bere molto per evitare la disidratazione della pelle, che diventa meno elastica e più fragile. Molti pazienti, specialmente gli anziani, tendono a bere poco a causa di una limitata percezione della sete. È compito dell’OSS convincere il paziente a bere almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno.

I limiti dell’OSS nel trattamento delle lesioni da decubito

Sebbene, come ho sottolineato, svolga un ruolo fondamentale nella prevenzione delle lesioni da decubito, l’OSS non può svolgere determinate attività nella cura delle lesioni da decubito. Per esempio, questa figura non può autonomamente effettuare medicazioni per le lesioni. Queste procedure richiedono l’intervento di infermieri o medici, specialmente per lesioni di grado più avanzato. L’OSS può sicuramente coadiuvare l’infermiere o il medico durante le medicazioni per i pazienti con lesioni da decubito degli stadi avanzati, ma non deve mai cercare di effettuare una medicazione complessa in loro assenza. Un intervento eseguito in modo errato potrebbe peggiorare la salute del paziente.

Altri link

Lesioni da decubito, quando prevenire è meglio che curare – Oss Online

Marco Amico

Operatore Socio-Sanitario, blogger e giornalista. Ho 37 anni, una laurea in Lettere e Filosofia e la passione per la scrittura, le serie TV, le bici. Lavoro in una casa di riposo e nel tempo libero scrivo articoli d'interesse socio-sanitario.

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