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Vaccinazione anti-Covid: il paradosso di molti Oss contrari al vaccino

L’idea di una campagna vaccinale su larga scala, finalizzata all’eliminazione della pandemia, ha inevitabilmente spaccato a metà l’opinione degli italiani. Il motivo per cui molti hanno anticipatamente annunciato che non faranno il vaccino è sostanzialmente uno solo, e risiede nella rapidità con cui esso sia stato approvato. Un fattore che, stando sempre ai “no vax” anti-Covid, metterebbe in discussione la sicurezza stessa del farmaco che rappresenterebbe un rischio per la salute di chi si sottoporrà al vaccino.

Una reazione del genere, a dire il vero, era ampiamente pronosticabile. Tuttavia essa ci spiazza quando a sostenerla sono alcuni operatori e professionisti della sanità, cioè coloro che hanno visto direttamente con propri occhi la ferocia di cui si è reso (ed è ancora) capace questo terrificante virus. Molti di loro probabilmente hanno addirittura lavorato (e lavorano ancora) nei reparti Covid distribuiti sul territorio nazionale, e magari hanno assistito pazienti che hanno contratto il virus e che a causa dello stesso sono deceduti.

Si tratta di infermieri ed operatori socio sanitari, ma anche di alcuni medici, apertamente schierati contro la campagna di vaccinazione. “Ci avete costretti a restare chiusi in casa, adesso ci costringerete a vaccinarci” scrive Nello su un famoso gruppo Facebook formato da migliaia di Oss. “Prima fatelo a tutti i politici” scrive invece l’operatore socio sanitario Concetto.

Un’ostilità divenuta ancor più ferrea da quando, qualche giorno fa, si è diffusa l’idea di un’eventuale campagna obbligatoria per tutti gli operatori sanitari pubblici. Una notizia che ha scatenato l’ira sui social di molti utenti. C’è chi parla di “accanimento terapeutico”, chi addirittura di “dittatura sanitaria” o di un presunto interesse economico che si celerebbe dietro al vaccino. C’è poi chi si appella all’art.32 della Costituzione senza averne compreso, molto probabilmente, l’effettivo significato. Esso infatti recita: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. Ed è forse proprio questo il caso di introdurre una legge che obblighi se non tutti, quantomeno gli addetti ai lavori, a fare il vaccino, com’è avvenuto in passato per altri importanti vaccini.

Siamo di fronte ad una pandemia che ha causato oltre un milione di vittime nel mondo e penso che la scienza, che piaccia o no, rappresenti l’unica speranza per uscire da questa emergenza globale . Fino ad ora ci siamo affidati al “buon senso” di tutti e abbiamo visto con quali risultati. Li abbiamo constatati negli assembranti visti in spiaggia e nei locali pubblici in estate e nelle violazioni dei divieti durante il lockdown. Li abbiamo constatati nel delirio dei negazionisti, anche quelli più pittoreschi (“Non ce n’è Covid!”) e continuiamo a constatarlo nella diffidenza intrisa nei commenti appena riportati.

Marco Amico

Operatore Socio-Sanitario, blogger e giornalista. Ho 37 anni, una laurea in Lettere e Filosofia e la passione per la scrittura, le serie TV, le bici. Lavoro in una casa di riposo e nel tempo libero scrivo articoli d'interesse socio-sanitario.

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