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Le immagini simbolo del Coronavirus.

Ci sono immagini che valgono più di mille parole, soprattutto quando si vuole esprimere quello che è, e che è stato, il Coronavirus in Italia. Istanti immortalati che non solo rimarranno impresse nella nostra memoria, ma che sono pure destinate a riempire malinconicamente le pagine di uno dei capitoli più drammatici della storia della Repubblica. Oggi ho riflettuto sulla potenza di questi scatti, sull’impatto che hanno sulla coscienza collettiva, e ho deciso di riproporle su questo blog.

I carri armati di Bergamo (Ansa).

È una delle immagini più inquietanti mostrate dai media. Una lunga colonna di mezzi militari dell’esercito con dentro le bare dirette nei forni crematori di altre regioni italiane, perché la camera mortuaria di Bergamo non poteva più contenere tutti i feretri delle vittime del Covid-19. La foto, che risale alla metà del mese di marzo, ha scosso nel giro di poche ore il mondo intero.

La pista ciclabile di Naviglio Martesana.

Parallelamente riproponiamo questa foto scattata da Andrea Fasani il 17 marzo, periodo che coincide più o meno con quello dell’immagine precedente. Siamo in piena emergenza sanitaria, soprattutto in Lombardia, regione più colpita dal Covid-19. Un’immagine simbolo dell’incoscienza (ma anche della stupidità) umana che ha spinto centinaia di sportivi, o pseudo tali, a prendere d’assalto la pista ciclabile di Naviglio Martesana, infischiandosene dei divieti imposti dal decreto del governo Conte emesso qualche giorno prima.

Un operatore sanitario stremato dalla stanchezza e dal dolore (foto ansa).

La fatica e lo sconforto di un operatore sanitario, forse un infermiere, confortato da un collega, entrambi impegnati in un reparto di rianimazione. La foto si pone in antitesi con quanto mostrato nell’immagine precedente e mostra l’umanità che spesso si cela dietro un camice. Medici, infermieri e oss sono troppo facilmente definiti “eroi”, soprattutto in questi giorni. Nella battaglia contro il Covid-19 siamo invece tutti essere umani dotati di sentimenti, emozioni e fragilità.

La preghiera di Francesco in una Piazza San Pietro deserta (Ansa).

Un’immagine che non dimenticheremo mai. Papa Bergoglio prega per la fine della pandemia in una piazza completamente vuota. “Signore benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori”. Le parole di Francesco, prima della benedizione Urbi et Orbi, risuonano dalle tv di tutto il mondo che seguono un evento straordinario destinato a passare alla storia.

Mattarella solo e in mascherina all’Altare della Patria (Ansa).

Un 25 aprile insolito non solo per tutti gli italiani, ma anche per il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, immortalato, con la mascherina, all’Altare della Patria, in una piazza Venezia quasi deserta. Una festa della Liberazione segnata, per la prima volta, dall’assenza di manifestazioni pubbliche e cortei commemorativi.

Marco Amico

Operatore Socio-Sanitario, blogger e giornalista. Ho 37 anni, una laurea in Lettere e Filosofia e la passione per la scrittura, le serie TV, le bici. Lavoro in una casa di riposo e nel tempo libero scrivo articoli d'interesse socio-sanitario.

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